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Software gestionale? Prevenire è meglio che curare.

L’implementazione di un nuovo sistema E.R.P o software gestionale, per un’azienda, rappresenta un momento di cambiamento e adeguamento a processi e sistemi informativi gestionali integrati; È un’opportunità per rendere più efficiente l’organizzazione aziendale e ridurre strutturalmente alcuni costi inutili.

Spesso però la sua implementazione nasconde altri fattori strategici da non sottovalutare.

L’innovazione è un’occasione per rompere certi equilibri, centri di potere inopportuni, consuetudini obsolete e dispersive. Inoltre, è possibile, grazie all’introduzione di un software gestionale, riprendere ed orientare l’organizzazione aziendale al mercato, introdurre o variare regole, delegare e portare nuove competenze.

Tutti questi cambiamenti impattano fortemente non solo sulle persone, ma anche sui metodi lavorativi, sulle relazioni, abitudini e su rigidi schemi mentali difficili da mutare. Capita che imprenditori e manager sottostimino la portata di questi eventi, attribuendo eventuali aspetti negativi ad inefficienze del software o ad una mancata capacità di analisi da parte degli specialisti di progetto.

Noi tecnici, ci troviamo alcune volte a gestire situazioni spiacevoli dovute a delle attività non valutate a dovere.

L’introduzione di una nuova tecnologia, non si ripercuote solo sull’operatività tecnica e funzionale dell’organizzazione ma anche su quella umana.

3 fattori da considerare quando si introduce una nuova tecnologia in azienda

È consigliabile considerare dunque diversi nuovi aspetti:

  • Testare e successivamente decidere: spesso la richiesta di alcune funzionalità non coperte dal software pesano sulla riuscita dell’implementazione e sul grado di soddisfazione percepito. Quasi sempre, dopo un periodo di assestamento, scopriamo che tale funzionalità non solo non è pregiudicante, ma spesso non appare più strategica.
  • Resistenza al cambiamento: alcuni operatori tendono a non voler modificare il proprio comportamento opponendo vari gradi di resistenza al cambiamento. Occorre quindi saper interpretare segnali e comportamenti in modo da motivare le persone a seconda della posizione e delle doti caratteriali, facendoli uscire dalla zona di comfort in cui vivono da tempo.
  • Maggiori carichi di lavoro: i progetti di tipo organizzativo ed informatico si sovrappongono con i processi operativi quotidiani, creando disfunzioni sui flussi di informazioni e disordini temporanei. Occorre saper bilanciare attività correnti con studio e data entry.

 

Per poter cambiare e migliorare occorre essere determinati ed avere una visione generale dell’operazione; non basta “girare una chiave”, occorre effettuare un percorso, creare un team coeso fra imprenditori, manager, operatori e consulenti gestionali che operano unitamente verso l’obiettivo finale.