
da Italia Publishers n.2/2023
Lo stampatore veneto, oggi braccio destro operativo di Henoto, estende la partnership con B+B e Kongsberg per aumentare la capacità produttiva del suo reparto tessile
Al pari di pochi altri operatori nati e cresciuti con la tecnologia inkjet di grandissimo formato, da sempre specializzata nelle applicazioni roll-to-roll, a buona ragione GiPrint può dirsi un pioniere nella stampa dei formati 3 e 5 metri. Fondata nel 2002, guidata con immutata passione dal suo amministratore Denis Canton, è oggi l’unità produttiva e il quartier generale del gruppo Henoto, società del gruppo Bologna Fiere presente in 11 Paesi, con 300 collaboratori e un fatturato aggregato di 64 milioni di euro (2022). Nei suoi vent’anni di attività, GiPrint ha sempre anticipato i trend del mercato, adottando le tecnologie più avanzate. Dalle leggendarie Scitex a solvente, alle NUR Tempo ed Expedio con tecnologia UV, approdando infine a Durst, di cui è utilizzatore fedele dal 2012. Dopo la prima Rho 500R, in azienda si avvicendano le piattaforme Rho P10 200 HS, Rho 512R, Rhotex 320 e, nel 2019, una Rhotex 325 per potenziare le lavorazioni tessili, eseguite in precedenza con una Mimaki da 3,2 m e un riattivatore. La crescita esplosiva del tessuto in poliestere ha condotto l’azienda ad ampliare anche il suo reparto di taglio, basato in via esclusiva sulla tecnologia Kongsberg, con B+B International come partner strategico. Dal 2013, quando installa la prima Kongsberg XN in formato 2×3 m, GiPrint ne adotta vari modelli, fino ad approdare, nel 2014, alla prima Kongsberg C64 da 3,2 m, cui a Ottobre 2022 decide di affiancare una seconda unità, destinata esclusivamente alle esigenze del reparto tessile.
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Il reparto tessile di GiPrint è (sempre più) un’azienda nell’azienda
Avendo sperimentato prima di altri le criticità e i benefici del tessuto in poliestere come progressivo rimpiazzo del PVC, GiPrint ha esplorato tutte le possibilità di un materiale che è sempre più popolare. L’azienda veneta, infatti, lo propone già da anni ai suoi clienti per impreziosire stand fieristici, punti vendita, vetrine, sedi istituzionali, catene alberghiere e spazi residenziali. Partendo da strutture in alluminio, modulari e riutilizzabili, i progettisti di Henoto impiegano il tessuto per riprodurre qualsiasi effetto grafico e materico (tinte piatte, immagini fotorealistiche, legni, pietre), aggiungendo retroilluminazioni statiche e dinamiche, sistemi di proiezione, schermi e ledwall. Per eseguire progetti ambiziosi, GiPrint ha creato una collezione di tessuti traslucidi o con retro nero, retroilluminabili, fonoassorbenti e ignifughi. Per questo, lo stampatore ha compreso l’importanza di mettere a punto un flusso di lavoro dedicato alla trasformazione del tessuto, e ha adottato il processo di stampa sublimatico transfer.
«I clienti italiani hanno compreso i valori del tessuto, di cui apprezzano le qualità estetiche e tattili, la leggerezza, la facilità di installazione e smaltimento», afferma Denis Canton, CEO di GiPrint. «È una sfida a cui ci preparavamo da anni, che oggi ci impone di alzare l’asticella».
Il workflow tessile di GiPrint annovera la stampante Rhotex 325 da 3,2 m per stampa su carta o su tessuto, una calandra Monti Antonio 91-3600, e linee di cucitura automatiche Impulsa Synchromatic. La decisione di introdurre una seconda linea di taglio, dedicata esclusivamente al tessuto, nasce dal bisogno di gestire volumi di poliestere sempre più rilevanti, derivanti da nuovi progetti in campo architettonico, e dal progressivo (ma inesorabile) rimpiazzo del banner in PVC e del Forex negli allestimenti, che generano tirature sempre più lunghe, sia in stampa che in taglio.
Una tecnologia industriale per il taglio del tessuto
Solo nel 2022 GiPrint ha stampato e convertito circa 150.000 m2 di tessuto stampato, e nel 2023 si prepara a lavorarne oltre 200.000. Per questo, dopo un’analisi accurata delle tecnologie di taglio nel formato 3,2 m, GiPrint ha scelto Kongsberg C64 con conveyor belt e roll-feeder motorizzato.
«Tagliavamo già tessuti con Kongsberg C64, utilizzando l’utensile RotaCut, ma in fase di investimento abbiamo voluto valutare anche sistemi laser, e altre macchine multifunzionali», spiega Canton. «Infine, abbiamo trovato in B+B l’interlocutore più preparato anche sul tema del tessuto, e in Kongsberg C64 la soluzione di taglio ottimale».
Le principali criticità tecniche di GiPrint sono quelle insite nel supporto tessile, per sua natura instabile, difficile da tensionare e soggetto ad allargamenti e restringimenti incontrollati. In tal senso, Kongsberg PCS ha dotato C64 di nuove funzionalità e automatismi. Tra gli altri, il nuovo roll-feeder motorizzato per bobine fino a 300 kg, coadiuvato da un sistema di fotocellule che rilevano il bordo della bobina (o quello della stampa) su entrambi i lati, e forniscono in tempo reale alla macchina le informazioni per compensare il tensionamento e riallineare il tessuto agendo sui motori indipendenti a destra e a sinistra del tappeto. Anche l’avanzamento del materiale è agevolato da una nuova traversa, sincronizzata con il conveyor belt, che permette di trasportare in modo impeccabile tessuti in poliestere, naturali e misti, sia pesanti e che ultraleggeri. Una volta tagliato, Kongsberg rilascia il materiale nella vasca di raccolta, dove l’operatore raccoglie i pezzi sagomati e gli sfridi. A breve, l’azienda installerà anche il nuovo riavvolgitore motorizzato, che consente la separazione automatica degli sfridi.
Software e automazione del workflow, cruciali per risultati prevedibili e impeccabili
Su suggeriento di B+B International, GiPrint ha adottato anche il pacchetto Esko i-Cut Layout, che utilizza per eseguire l’imposition, la creazione automatica dei nesting e il posizionamento di QR code e marchi di registro, rilevabili dalla telecamera di Kongsberg C64 per effettuare i cambi di lavoro automatici e agevolare il tracking delle commesse. Completata la fase di preparazione, i file vengono presi in carico da iCut Production Console (iPC), il potente digital front-end che accompagna tutte le macchine Kongsberg. iPC esegue automaticamente importazione e controllo dei file, ottimizzazione dei percorsi, verifica della coerenza tra lavorazioni e utensili, creazione e il salvataggio dei preset, esecuzione della coda di lavori in modalità completamente automatica o (se richiesto) tramite un comando manuale dell’operatore. Ispirato alle linee guida dell’Industria 4.0, il software si interfaccia con l’ERP aziendale, agevolando la pianificazione delle commesse e la rilevazione dei dati di produzione.
«Ogni partita di tessuto è diversa dalla precedente. Per garantire lavorazioni stabili ripetibili è pertanto necessario agire su tensioni e temperature in calandra, compensare automaticamente le variazioni dimensionali in taglio, e prevedere abbondanze adeguate per la cucitura del bordino», sottolinea Canton. «Grazie a B+B abbiamo costruito un flusso di lavoro automatizzato, che ci consente di ridurre al minimo operazioni manuali, tempi di setup, errori, e scarti, ci garantisce tolleranze al decimo di millimetro e ci ha permesso di azzerare il rischio di contestazioni e rifacimenti».
al tessuto stampato e tagliato.
Pronti a far crescere il tessuto
Sebbene la plastica continui a fare la parte del leone nella pubblicità e negli allestimenti, il tessuto è destinato ad acquisire spazi sempre più rilevanti nei mercati presidiati da Henoto. Con l’attuale setup di stampa e taglio, l’azienda è già in grado di fronteggiare picchi di produzione di 1.500 m2 di tessuto giornalieri su un solo turno, raddoppiabili secondo necessità. Se i volumi dovessero eccedere le previsioni, GiPrint è già pronta ad installare una terza Kongsberg C64 tra il 2023 e il 24. Nell’ambito delle sue attività di R&D, improntate alla sostenibilità, l’azienda sta anche elaborando un ambizioso programma di recupero e riciclo del poliestere.
Denis Canton CEO di GiPrint “Grazie a B+B abbiamo costruito un flusso di lavoro automatizzato, che ci consente di ridurre al minimo operazioni manuali, tempi di setup, errori e scarti” |